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Campana della chiesaLa Chiesa di S. Giovanni Battista fu costruita nel XII secolo e restaurata nel XV secolo. L'interno della Chiesa è a pianta irregolare, ad unica navata centrale, preceduta da un vestibolo, fiancheggiata a destra da un lungo ambulacro e a sinistra da due nicchie e un pulpito intarsiato in legno, recante la data del 1641. Nel vestibolo della chiesa è posta una grande campana, la cui storia viene raccontata da un articolo, pubblicato da "L'Osservatore Romano della Domenica" del 23 Febbraio 1947:

" Quando il popolo romano , acceso nell'amor patrio dalle focose orazioni del tribuno Cola di Rienzo, aspira-va all' antica grandezza e l'esercito del Papa avignonese Innocenzo VI, agli ordini del Cardinale Albornoz, liberò la città e gli Stati della Chiesa dall'anarchia e dalla tirannia dei principi, venne fusa una campana il giorno 12 marzo 1357 "in onore di Dio e a ricordo della liberazione della Patria" dai romani Nello e Cianolo. L'iscrizione posta sulla campana termina con l'invocazione al Protettore San Biagio. Tale campana fece sentire la sua voce dall'alto del Campanile per ben 442 anni, finché si ruppe e fu rimossa dal Campanile ad opera del mastro muratore Pavolo Tacchi, nell'anno 1799".
Sulla parte superiore della campana vi è riportata la seguente scritta:


IN (NOMIN)E D(OMI)NI AM(AN) A D MCCC LVII ME(N)SE MAR(TII) XII VIE MENTEM S(AN)C(T)AM SPONTANEAM DELLUS ET CICCOLO ROMANI ME FEC(E)RU(N)T S BLASIUS (PASTORALE) ORA PRO NOBIS.

Immagine sacraNella navata centrale, si può ammirare, volgendo lo sguardo al soffitto, una raffigurazione dei Santi Giovanni Battista e Biagio, dipinto olio su tela e incollata su legno, che risale al XVI-XVII secolo. Sul pavimento è incastonato un Mosaico del XVIII secolo, raffigurante lo stemma del Cardinale Gasparri. L'altare è decorato con una tela della Vergine Maria e due teche laterali con reliquie di santi. A destra: S. Simplicio, S. Clemente, S. Fortunato, S. Valentino, S. Benedetto, S. Felice, S. Concorde. Nella bacheca ci sono reliquie di Santi più recenti: S.Michele Garicoits (1863), S.Gemma Galgani (1903), S.Eufrasia, S.Giovanni Leonardi (XVII), S.Giovanni Thornet, S.Clemente Hofbauer (1820), S. Giovanni Bosco (1888), Beato Antonio Fournet (1794).


Il Presbiterio è caratterizzato dalla presenza di opere rinascimentali, testimonianza della ristrutturazione della chiesa. L'altare, consacrato nel 1515, è scolpito in marmi colorati. A destra di esso si trova la statua di S.Giuseppe e a sinistra, una tela di S. Emidio, protettore dai terremoti, con in mano il paese di Sacrofano. Sulla sinistra si trova una statua in legno di S. Sebastiano Martire. Sotto l'altare vi è una grande teca contenente le ossa di S. Giustino Martire. Uno dei punti di maggior rilievo della chiesa è costituito dal Ciborio posto nell'abside. Composto di marmi colorati e sorvegliato da due cherubini, in passato, era stato utilizzato per contenere l'Olio degli infermi.
Vi è scolpito lo stemma della famiglia Orsini con un incisione riportante la seguente frase: "Hic est panis qui de caelo descendit".

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